IL PARADISO DEI TULIPANI

Se la primavera in Giappone coincide con la tradizionale festa dei ciliegi in fiore (” Sakura”) che incarna l’ intrinseca malinconia di ciò che è destinato a finire , trasformando il paesaggio in un’ opera d’arte, la stessa magia viene allestita in un angolo dell’ Olanda, nel Parco di Keukenhof ( aperto solo due mesi l’ anno), un luogo di pace e beautitudine e la regalano i tulipani che raccontano in modo silenzioso e armonico, la bellezza, il fascino e il riserbo.

Al paradiso si giunge attraverso un tappeto di giacinti, lillà, anemoni.

Keukenhof va al di là di ogni aspettativa , dal verde acceso dei prati, ai colori cangianti dei fiori fino alle ombre create dagli alberi a contrasto con il cielo… e il cuore batte forte.

E’ un parco dalle dimensioni disarmanti: occupa un’ area di circa trenta ettari, un mulino a vento visitabile, vari canali, duemilacinquecento alberi di un centinaio di specie diverse, sette milioni di fiori a bulbo, quattro milioni di tulipani.

In realtà, quei sette milioni di bulbi raccontano attraverso la propria grammatica silenziosa , quello che pittori, musicisti e poeti da sempre declinano in altre forme: la bellezza.

Camminare nel parco è passeggiare nell’ anima, è parlare come se fossimo in presenza di una persona dialogando attraverso la muta e silenziosa attenzione dei narcisi e delle orchidee.

Narrano di lontani viaggi di esplorazione, quando gli olandesi , alla ricerca di nuove tratte commerciali, incontrarono petali mai visti prima.

Si può definire il palcoscenico della floricoltura dei Paesi Bassi, nato a metà dell’ Ottocento, ispirato ai giardini inglesi.

La storia si rifà alla contessa Jacoba van Beierene proprietaria del terreno, all’ epoca adibito alla caccia e alla raccolta dei prodotti della terra; dopo una vita turbolenta, dovette rinunciare alla proprietà che passò nelle mani di ricchi commercianti.

L’ idea della destinazione finale venne al sindaco di Lisse, che insieme ad alcuni giardinieri del posto, costruì questo spazio allo scopo di creare una mostra di fiori all’ aperto; ogni anno una trentina di floricoltori piantano i propri bulbi in aree prestabilite e al termine della stagione vengono dissotterrati per dare inizio ad un nuovo ciclo di fioritura.

Si incontrano i primi narcisi nei contorni degli spartitraffico che attendono all’ ingresso ,tutti girati verso i cancelli d’ entrata; una volta varcata la soglia si perde il senso e la misura della realtà e una folla di tulipani, vivaci e festosi, cullati dal vento, si inchinano al nostro passaggio.

All’ interno del parco coabitano una serie di padiglioni , quello all’ inglese, il giapponese, l’ area contemporanea ” Spring Meadow” che propone prospettive sorprendenti e paesaggi emozionanti portando in primo piano gli alberi più antichi; intanto i giacinti irrompono sui prati diventando veri protagonisti di questo dipinto floreale vivente e si alternano con magnifici giochi di colori palesando una sfrontata destrezza.

E’ la volta poi del ” Natural Garden” arbusti e sempreverdi sapientemente accostati a meravigliosi esemplari floreali e l’ eleganza dell’ orchidea che si cela nel “Padiglione Beatrix” dove lo stupore e il profumo si impossessano di quelle ” forme divine” che solo Madre Natura poteva creare.

Infine l’ ” Historic Garden” che fa da cuscino raccontando il lungo viaggio del tulipano prima del suo insediamento in Olanda.

Qui, questi fiori fanno a spallate per farsi ammirare; più alti, più bassi, a forma di cresta di pappagallo o di peonia con i petali, frastagliati o classici a turbante, i tenui rosa, i bianchi rigati di rosso mentre a cornice vie strette verdi e profumate, laghetti e piccoli fiumi.

Al Keukenhof sembra di navigare in un mare di fiori come un ‘ istantanea uscita da un libro di fiabe.

Un sogno fiorito.

” Un tulipano libero e spensierato, che occhieggia scarlatto nel mare verde dell’ erba, indifferente a noi umani nella ressa di altre creature simili a lui, gioiosamente perso nella folla”. ( P. Pera)

Francesca Valleri