I “PEANUTS” COMPIONO 100 ANNI!

Linus-festival del fumetto celebra i cento anni dalla nascita di Schulz e il mondo del disegno.

“Un nome privo di dignità e ridicolo” questo il primo pensiero di Charles Schulz riguardo al titolo ” Peanuts” impostogli dal distributore per inaugurare la striscia che di lì a poco lo avrebbe reso un cartoonist celebre in tutto il mondo.

In un programma per bambini dell’ epoca, lo spazio dove sedevano i piccoli era definito ” galleria delle noccioline”…Dunque Peanuts!

E proprio un gruppo di fanciulli è protagonista della striscia con la complicità di un beagle, Snoopy, e di un buffo uccello, Woodstock; una saga durata cinquant’ anni, pubblicata su oltre duemila giornali, in settanta paesi con circa trecentotrenta milioni di lettori che è stata in grado di attraversare tutti i momenti più importanti della storia occidentale, cambiando il mondo talvolta persino influenzandolo.

Almeno un paio di generazioni sono cresciute con le loro avventure e disavventure.

Parte dell’ esperienza e della vita del disegnatore si riflettono in quella di Charlie Brown con cui l’ autore condivideva un padre barbiere, un cane di piccola taglia, un carattere timido e introverso e la ragazzina dai capelli rossi che tentò di sposare e dalla quale ottenne un rifiuto ( Donna Mae Johnson Wold).

Lezioni di vita concentrate in una serie di battute e scenette, colorate e indimenticabili ,per raccontare la società, far riflettere, ridere e far ridere… e pensare che nel ’47 quando i Peanuts videro la luce per la prima volta erano ancora molto lontani da come sarebbero diventati nella stesura definitiva, quella del successo.

Personaggio principale un testardo e timido Charlie Brown, insicuro, un giocatore di baseball sciagurato al quale fu affiancato un cane , umano più degli umani, Snoopy, che pensava, cucinava e scriveva su due zampe ma soprattutto immaginava.

Sognava di continuo.

Il beagle possedeva una dose spropositata di immaginazione e nel corso della sua lunga storia è stato capace di immedesimarsi in un centinaio di personaggi differenti fra di loro, raccontando storie nelle storie.

Con il trascorrere del tempo gli sono stati affiancati una serie di personaggi quali la sorella maggiore di Linus, Lucy Van Plet, egoista e dispettosa, a conti fatti il personaggio più temuto dall’ intera banda e secondo il parere di molti potrebbe incarnare il primo personaggio femminista nella storia del fumetto.

Le imperdibili partite a baseball, i concerti beethoveniani di Schroeder, le sedute psicanalitiche di Lucy, le chiacchere filosofiche sul muretto, gli sfottò a Charlie Brown, le serate trascorse ad arrostire le ” toffolette”( i marshmallow) sul fuoco, la copertina di Linus, gli amori difficili.

Il mondo dei Peanuts è un cosmo a misura di bambino, assenti gli adulti, dove i protagonisti però affrontano i dubbi come i grandi; è l’ ingenuità, la freschezza, la spontaneità delle loro riflessioni che li rende poetici, ricchi e densi di significati.

Charlie Brown è sfiduciato, Linus un vero e proprio genio precoce, come Schroeder preso dalla propria musica; ognuno è un piccolo specchio del mondo ” dei grandi” interpretato con candore e purezza ma non certo con superficialità.

Il 13 febbraio del 2000 squilla il telefono.

Risponde Charlie Brown ma è Snoopy che desideravano dall’ altro capo della cornetta.

Il ragazzo dalla testa tonda dice che il cane più famoso dei fumetti non c’è più; nell’ ultima striscia, il beagle è seduto sul tetto rosso della sua cuccia , con la sua macchina da scrivere intento a battare su un foglio bianco.

Schulz ha disegnato ininterrottamente per cinquanta lunghi anni senza mai avvalersi di collaboratori: raro caso di dedizione al lavoro e pura autenticità di stile.

La sua ultima vignetta il vero testamento da pubblicare all’ indomani della sua morte; il divieto assoluto di continuare la pubblicazione dopo la sua dipartita.

” Se poeta vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria. a momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso la luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta”. ( U. Eco)

Francesca Valleri