UN ROMANO HA CONQUISTATO LA TOSCANA!

Qualche curva sui colli pistoiesi, un tappeto delicato di ulivi, morbidi declivi e un tesoro riservato.

Da qui ha inizio la favola con grafia futuristica.

Il palcoscenico che la ospita , Villa Rospigliosi , avulsa dal tempo, seicentesca, completamente restaurata, partorita dal Bernini ( lo stesso del Colonnato di San Pietro!), che concretizza l’ incontro fra terra e materia, mantenendo inalterato il suo portamento, naturale e disinvolto.

Un soffio ininterrotto di bellezza unito a respiri profondi con la natura, dalla quale è accolta, accarezzata, protetta.

Da siffatto legame si scrivono le prime righe di questa fiaba.

Lo sceneggiatore è colui che partendo dall’ elemento terra, avvalendosi di un’ unica verità, quella del cuore, ha plasmato e restituito indiscutibilità alla materia.

Classe ’82, romano, executive chef del Ristorante ” Atman”: Marco Cahssai, una stella michelin, tre forchette, quattro cappelli.

Mere e prosaiche medaglie, appuntate alla giacca che confermano e riconoscono la vittoria sul campo.

Un cacciatore di bellezza, ” La perfezione non esiste ma già rincorrerla è perfezione stessa”, un battitore libero, dalla velocità di pensiero, corretta grammatica delle provocazioni, una calligrafia minuziosa delle intuizioni.

Rispetto per la bellezza, la materia e la natura degli elementi che rappresentano il focus del suo lavoro e la sua smisurata personale passione.

Una cucina ancestrale, farcita dal ciclico intervento di acqua, terra, fuoco e aria, alla base del ” gioco” della trasformazione, che non si allontana da quel legame primordiale tra uomo e cibo e che tiene saldamente a memoria radici e origini.

Scompone la complessità, mantenendo l’ integrità della materia, con un occhio preciso al passato, un ” coltello” sul presente e un cuore intuitivo rivolto al futuro.

Un menù di emozioni, composto da bocconi di tenacia e passione, conditi da ventun grammi di anima dell’ intera brigata, tavoli che si vestono di eleganza a partire dalle tovaglie e fini mise en place, cucina a vista e circa undicimila etichette di vini, una cantina superba, pronta ad accogliere il viaggiatore ; vini italiani, bianchi, rossi, rosati provenienti dalle regioni con più alta vocazione vinicola, tedeschi, francesi, bollicine e una carta prosperosa di distillati.

” Atman” che in sanscrito significa ” soffio vitale, essenza dell’ uomo” , indica ciò che si mantiene immutato nel perenne divenire delle cose terrene, l’ anima che condiziona il raccogliersi degli elementi a formare l’ individuo, traducibile, nella grammatica culinaria, nel concetto di ” cucina circolare” quella per cui non si ammettono sprechi ma tutto è eseguito nella logica della trasformazione.

Un raro talento, quello di Cahssai, alimentato da costante cura e ricerca ed una buona dose di esuberanza, interpretabile in un’ esperienza indimenticabile, dove la terra è radice e motore nella totalità dei suoi elementi, nessuno escluso.

Francesca Valleri