“CORAGGIO: RADICE QUADRATA DI CUORE”

Coraggio o incoscienza?

Potrebbero andare anche a braccetto.

Di primo acchito assomigliarsi.

Un confine personale, effimero, non rilevabile.

Un’azione che prevede un rischio implica una reazione di rinuncia, di coraggio o di incoscienza.

E’ quello che ognuno di noi compie con la propria scala di misura, il nostro metro di partenza da cui cerchiamo sempre di spostare l’ asticella.

Per ciascuno di noi e’ un mix in percentuale variabile a seconda anche dell’ esperienza e del carattere.

L’attimo prima di un salto nel vuoto, quando l’ interruttore si sposta da “on” su ” off” scende in campo l’incoscienza…quella selvaggia, primordiale.

Ma il coraggio è un’altra storia!

coraggio

Proviene dalla radice ” cor” ,cuore, risiede nelle stanze dei sentimenti.

E’ in grado di renderci vivi, farci sognare, infuocarci.

Sentire la vita è diverso dal vederla, benche’ siano a tratti due aspetti della stessa medaglia; possiamo essere edotti, illuminati, percepire oltre, accedere ai piani superiore ma se il cuore è chiuso siamo privi dell’ agire.

Il regista del coraggio è solo lui…il cuore.

Egli è in grado di imprimere energia, forza, azione e questa materializza la visione rendendola realtà.

Le azioni concretizzano il coraggio.

Una mente illuminata lo è grazie ad un cuore puro che non è capace di mentire, mentre la testa, è vittima di processi mendaci, pregna di paure , colei che ostacola l’ agire.

Il coraggio parla quando produciamo vita; tutte le volte che buttiamo sul tavolo idee innovative, quando ci accogliamo, quando non barattiamo la nostra unicità in nome di un’ omologazione, anche quando ci ” incavoliamo”, quando immettiamo fiducia , creatività ,quando gettiamo ” il cuore oltre l’ ostacolo”.

Semplicemente tutte le volte che resistiamo.

Le prove si superano proprio con il cuore, con quella parte di emozioni che ci fanno ardere di desiderio, energia e che parlano sempre.

Capita che siano offuscate dal brusio della mente ma il cuore conosce la strada prima di tutti, non necessita di vecchie memorie a monito: esige slancio, cura, ascolto ed un bagaglio leggero.

Nessuno è in grado di metterlo a tacere.

Dunque se altra via non esiste, se non l’ ascolto… alleggeriamolo.

Non si puo’ progredire se il serbatoio è stracolmo.

salotto itinerante di incontri

salotto Itinerante di Incontri
(Francesca Valleri)