TANGO: ABRAZO, CAMINATA, CORTE, QUEBRADA

È un profumo…sensuale, intenso, avvolgente, pungente, caldo.

Una storia d’amore.

È il tango.

Si muovono e aleggiano leggeri, come piume, sulla pista da ballo e le gambe si incrociano. Le donne accattivanti in quella ritualità di gesti, ritmata e scandita, gli uomini eleganti e sicuri, che si abbandonano in quell’abbraccio ‘figurato’, la mano di lei in quella opposta di lui.

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Il tango è un ballo che insegna a darsi misure, nella postura dei ballerini, nella marcatura dell’uomo che accoglie e recepisce l’abbraccio. Quando i busti combaciano si instaura la connessione.

Nasce a fine Ottocento fra Montevideo e Buenos Aires. Raccoglie ed amalgama varie musiche soprattutto dei creoli ed immigrati con una forte presenza di ritmo africano portato dagli schiavi di colore. Si fa spazio nelle feste popolari, casini e accademie (balere moderne).

Proprio per questa sua accezione sviluppa tematiche leggere quali divertimento, bere e bordelli.

In Europa fu il barone De Marchi, nobiltà italiana, a presentare ufficialmente il tango, diventando da quel momento in poi internazionale. Con una differenza sostanziale però; mentre le classi subalterne lo continueranno a ballare nelle feste popolari e ai matrimoni, la borghesia lo esporterà nelle sale da ballo con l’orchestra e lo sdoganerà agli occhi della Chiesa, mitigandone l’aspetto più carnale.

“Un bene culturale immateriale che personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo e rappresenta l’essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato”. Con queste parole, nel 2009, l’Unesco ha inserito il tango nel Patrimonio dell’Umanità.

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Il tango non è succube di schemi. Richiede una sua personale interpretazione sebbene sia necessaria la conoscenza tecnica. La magia scatta nella ‘tanda’ dove la comunicazione prende il sopravvento e supera la rappresentazione.

È un ballo che non inizia nel momento in cui i ballerini scendono in pista, bensì prima, quando i due si avvistano e danno vita ad un gioco di sguardi iniziando un dialogo emotivo, che invita ad assaggiare il potenziale di una situazione.

La coreografia nasce dall’abbraccio e si alimenta fra un abrazo, una caminata, passando da una corte e una quebrada. Caricandosi di un’intensa e reciproca sensualità, dona, ad ogni singolo movimento del corpo, ritmo musicale. Lo scopo consiste nell’esprimere fisicamente l’emozione vissuta da chi sta ballando.

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Il tango è una storia racchiusa in tre minuti. Accade, ed è imprevedibile come una storia d’amore. E’ in sintonia con gli ordini dell’amore e per danzarlo c’è bisogno prima di incontrare se stessi e poi incontrare l’altro.

Dona alla donna qualcosa che non possiede e viceversa.

Il tango è camminare insieme. E’ malinconia, felicità, gelosia , sofferenza, gioia o abbandono.

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Salotto Itinerante di Incontri
(Francesca Valleri)