LA REGINA DELLE VENDITRICI DI SOGNI

” Ci sono solo due cose per cui la gente sarà sempre disposta a pagare. Il cibo e il sesso ed io non ero brava a cucinare”.

Così con realistica ironia , Fernande Grudet riassume la sua ( discutibile) ma straordinaria ed avvincente carriera di maitresse.

Con lo pseudonimo di Madame Claude , per quasi un ventennio, è stata la tenutaria del casino più esclusivo di Parigi la cui fama era pari solo alla strepitosa e disarmante bellezza delle ragazze e alla ricchezza dei clienti.

Il suo talento imprenditoriale si espresse fin dagli esordi, quando ebbe l’ intuizione di sfruttare il telefono per evitare ai clienti di esporsi di persona per recarsi nei bordelli.

Proprio lei, l’ ideatrice del termine ” call girl” , ragazza squillo, del tutto adatto ad un sistema di prostituzione nato per garantire la massima discrezione, tanto ai clienti quanto alle ragazze…sì perchè anche le sue call girl avevano tutto da guadagnare dalla riservatezza.

Riuscirono ,molte di loro ,a farsi impalmare dai loro clienti.

” Mi fa sorridere vedere le fotografie di dame e contesse nelle pagine di Vogue… molte di loro hanno lavorato per me”.

Madame Claude amava inventare storie su di se e romanzare il suo passato; di certo è che nacque ad Anger nel luglio del ’23 fu internata in un campo di concentramento dove avrebbe salvato la vita alla nipote di De Gaulle, portava un tatuaggio sul polso ( ebrea) ed era madre di una bambina.

Donna intelligente, ironica, eclettica ed abilissima nel confondere le acque al punto che , quando accoglieva i clienti al 18 di Rue Marignan, a pochi passi dagli Champs Elysèes, perfettamente vestita di grigio e beige pareva una talentuosa donna d’ affari ( come in realtà lo era!).

A differenza delle ragazze che lavoravano da Madame Billy, l’ altra famosa casa chiusa di Parigi, le Claudettes avevano una qualità in più oltre alla smisurata bellezza: la classe.

Venivano ” reclutate” spesso dalle passerelle di Christian Dior.

Prima però di esercitare le sue candidate dovevano superare alcuni esami; in primo luogo il fisico e il contenuto della borsetta, dopodichè istruite sulla letteratura e la storia francese, vestite con abiti di Yves Saint Laurent, orologi Cartier e gioielli che ripagavano con i successivi guadagni.

Il prezzo non era certo un problema per la clientela che negli anni sessanta e settanta includeva il colonnello libico Gheddafi, Re Hussein di Giordania, alcuni banchieri di casa Rothschild oltre alla metà dei ministri francesi.

Un cliente difficile fu Marlon Brando che amava le bellezze esotiche rare da trovare a Parigi, mentre Chagall aveva l’ abitudine di regalare schizzi in cui ritraeva nude le signorine e Kennedy avrebbe richiesto una sosia della moglie Jacqueline ma più sexy.

Se la maitresse riuscì a portare avanti la sua attività per quasi un ventennio , nonostante la chiusura ufficiale delle case chiuse fu soprattutto grazie ai buoni rapporti con la polizia.

Il vento però cominciò a girare quando il nuovo Presidente francese impose un giro di vite sulla prostituzione e il fisco, dopo l’ apertura di un’ inchiesta ,chiese a Madame Claude circa sette milioni di euro di oggi di tasse non pagate.

Fuggì negli Stati Uniti.

Dopo l’ apertura di una pasticceria ed un matrimonio fasullo per ottenere la green card si persuase che le richieste del fisco fossero prescritte; rientrò in Francia dove venne arrestata e reclusa per quattro mesi.

Una volta libera riprese la sua vecchia attività ma una ” candidata” al posto di call girl, offesa per essere stata scartata per quattro chili fece una soffiata.

Un’ altra fuga questa volta direzione Costa Azzurra dove morì sola e dimenticata.

In molti sono convinti che con lei se ne siano andate per sempre storie e vicende che avrebbero potuto forse sconvolgere il mondo.

Francesca Valleri